Collezione d’Arte
Contemporanea e Moderna
Installazioni, sculture, dipinti e opere site-specific firmate da artisti internazionali del calibro di Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Damien Hirst, Anish Kapoor, Vanessa Beecroft, Marc Quinn e molti altri, avvolgono gli ospiti in un’esperienza immersiva. Ogni ambiente dell’hotel è pensato come una sala espositiva, in un continuo dialogo tra il fascino degli spazi storici e le intense suggestioni visive dell’arte contemporanea. Il percorso è concepito per suscitare meraviglia nel visitatore, che vive tra le opere e le installazioni, diventando parte integrante dell’esperienza artistica, in un viaggio sensoriale e culturale capace di trasformare il soggiorno in un ricordo indelebile.


Alessandro Mendini
Alessandro Mendini (Milano, 1931 – Milano, 2019) è stato un protagonista del design italiano, capace di coniugare funzionalità e arte in una visione estetica unica. Le sue opere trasformano oggetti quotidiani in simboli di creatività, spingendo oltre i confini del design industriale. Con una poetica che unisce ironia e raffinatezza, Mendini sfida la distinzione tra arte e design, proponendo una nuova percezione dello spazio abitato.


Alighiero Boetti
Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994) ha indagato il rapporto tra ordine e caos, combinando disegno, tessuti, scrittura e geopolitica. Figura di spicco dell’Arte Povera, ha creato opere concettuali capaci di evocare riflessioni sul tempo, l’identità e le strutture sociali. Le sue mappe ricamate e i lavori a biro sono diventati icone dell’arte contemporanea.


Andy Warhol
Andy Warhol (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987) è stato il principale esponente della Pop Art, celebre per le sue serigrafie dedicate a icone della cultura di massa come Marilyn Monroe, le lattine Campbell’s e Mao Zedong.
Con uno stile ispirato alla riproduzione industriale, ha trasformato oggetti quotidiani e volti celebri in opere d’arte, rompendo i confini tra cultura popolare e arte alta.
Il suo studio, la Factory di New York, fu un centro di sperimentazione artistica e culturale. La sua eredità è celebrata nel The Andy Warhol Museum di Pittsburgh.


Angelo Filomeno
Angelo Filomeno (Ostuni, 1963) è noto per le sue raffinate opere ricamate, realizzate su tessuti preziosi come seta e lino. Le sue creazioni, ricche di dettagli e simbologie, affrontano temi come la morte, la solitudine, la superstizione e l’infanzia. Filomeno fonde l’eleganza dell’artigianato con una forte carica emotiva e visiva, trasformando soggetti inquietanti in immagini seducenti. Le sue influenze spaziano da Dürer a Bosch, dalle maschere tribali africane alle mitologie orientali.


Anish Kapoor
Nato a Bombay nel 1954, Anish Kapoor vive e lavora a Londra dagli anni ’70. È considerato uno degli artisti più influenti dell’arte contemporanea. Dall’inizio degli anni ’80, i suoi lavori esplorano il dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità, guadagnandogli un ruolo di rilievo nella New British Sculpture. Kapoor è celebre per le sue superfici riflettenti, come specchi deformanti, e per la sua capacità di trasformare lo spazio in un’esperienza psicologica. Le sue opere mettono in discussione la percezione della realtà, affrontando concetti come il vuoto e l’infinito. Ogni installazione crea un dialogo con l’ambiente, sfidando le leggi fisiche e offrendo esperienze immersive.


Arnaldo Pomodoro
Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926 – Milano, 2025) è stato uno dei maggiori scultori italiani contemporanei. Le sue opere monumentali, come sfere, dischi e colonne, sono caratterizzate da un contrasto tra superfici levigate e interni meccanici e articolati. Pomodoro esplorava il rapporto tra ordine e caos, materia e segno, con uno stile che coniuga potenza formale e tensione narrativa. Le sue sculture, spesso collocate in spazi pubblici, evocano mondi arcaici e futuri, e si integrano con l’architettura e l’ambiente.


Beatriz Millar
Beatriz Millar (Einsiedeln, Svizzera, 1961) esplora nei suoi lavori la dicotomia tra apparenza e sostanza, verità e illusione. L’artista denuncia la superficialità del quotidiano contemporaneo e l’eccessiva fiducia nella vista, intesa come senso ingannevole. Con ironia e consapevolezza, Millar invita a riflettere sulla fragilità dell’esistenza materiale e sulla necessità di superare una visione puramente esteriore della realtà.


Begoña Montalbán
Begoña Montalbán (Bilbao, 1958) vive e lavora a Barcellona. Il suo percorso artistico è profondamente segnato da un confronto con la sofferenza e la fragilità umana. Le sue fotografie ritraggono corpi dipinti di bianco, occhi truccati e volti enigmatici, evocando atmosfere surreali e psicoanalitiche. Montalbán esplora il tema dell’identità, del dolore e della condizione umana in un contesto postmoderno, mescolando elementi del surrealismo e del simbolismo visivo.


Bertozzi & Casoni
Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, 1961 – Imola, 2023) sono noti per le loro sculture in ceramica iperrealiste. Le loro opere riflettono sul tempo, la fragilità e l’impermanenza, trasformando oggetti quotidiani in metafore visive sofisticate. Il loro linguaggio fonde ironia, maestria tecnica e riflessione esistenziale.


Bharti Kher
Bharti Kher (Londra, 1969) è una delle voci più intriganti dell’arte contemporanea, capace di fondere tradizione e innovazione in ogni sua opera. Le sue creazioni spaziano dalla scultura all’installazione e si distinguono per l’uso dei bindi, tradizionali decorazioni femminili indiane, con cui esplora il ciclo della vita, della morte e della rinascita. Kher indaga i concetti di identità e spazio in un mondo globalizzato, intrecciando simbologie locali e influenze cosmopolite.


Cindy Sherman
Cindy Sherman (Glen Ridge, 1954) è un’artista americana che ha ridefinito il concetto di autoritratto nella fotografia contemporanea. Attraverso una serie di trasformazioni visive, Sherman mette in scena identità femminili diverse, esplorando i ruoli e gli stereotipi imposti dalla società. Le sue immagini, teatrali e ambigue, indagano il rapporto tra rappresentazione, genere e identità, rivelando le dinamiche culturali che plasmano l’individuo.


Corrado Bonomi
Corrado Bonomi (Novara, 1956) è un artista italiano che lavora con ironia e spirito dadaista, utilizzando oggetti quotidiani per creare assemblaggi sorprendenti. Le sue opere giocano con il linguaggio del ready-made, trasformando elementi banali in provocazioni visive cariche di significato. In serie come 'Fenomeni naturali', rilegge con umorismo la tradizione pittorica, evocando i ritratti di Arcimboldo attraverso materiali inattesi, e sottolineando la sottile linea che separa natura e artificio.


Damien Hirst
Nato a Bristol nel 1965, Damien Hirst è uno degli artisti più iconici e controversi della scena britannica contemporanea. Ha ottenuto notorietà internazionale negli anni ’90 grazie anche al supporto del collezionista Charles Saatchi. Hirst è noto per le sue opere che riflettono su vita e morte, come gli animali conservati in formaldeide. Il suo linguaggio visivo, aggressivo e di forte impatto emotivo, fonde elementi della pop art, dell’action painting e dell’informale. Tecniche come lo 'spin painting' e lo 'spot painting' hanno influenzato anche la grafica pubblicitaria. Hirst spinge l’arte verso il limite tra fascino estetico e inquietudine esistenziale.


David Tremlett
David Tremlett (St Austell, Cornovaglia, 1945) è noto per i suoi wall drawings realizzati a pastello, spesso site-specific. Le sue opere, realizzate in collaborazione con architetti e comunità locali, si trovano in spazi pubblici e religiosi in tutto il mondo. Il colore e la geometria diventano strumenti per riscrivere lo spazio, creando ambienti contemplativi e armonici.


Emilio Perez
Emilio Perez (nato nel 1972 a New York) è un artista statunitense di origini cubane che vive a Brooklyn. È noto per le sue composizioni astratte e dinamiche, realizzate incidendo strati di colore su pannelli di legno.
Le sue opere uniscono luce, natura e movimento e mostrano influenze che vanno dalla Rinascenza al Surrealismo.
Ha esposto in musei come il Perez Art Museum di Miami e ha realizzato opere pubbliche, tra cui un mosaico per la metropolitana di New York. Le sue opere più recenti (2024) affrontano temi legati alla memoria e alla natura.


Enrico Castellani
Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 – Celleno, 2017) è stato un pioniere dell’arte concettuale e minimale in Italia. Le sue superfici monocrome estroflesse, ottenute tramite l’uso di chiodi e rilievi, trasformano la tela in un campo dinamico che cattura la luce e genera vibrazioni percettive. Castellani ha cercato una nuova definizione della pittura, dove la materia si fa forma e spazio, invitando lo spettatore a un’esperienza meditativa e contemplativa.


Enrico Tommaso De Paris
Enrico Tommaso De Paris (Belluno, 1960) vive e lavora a Torino. La sua ricerca artistica si concentra sull'interazione tra uomo e tecnologia, rappresentata attraverso installazioni complesse e simboliche. Le sue opere raffigurano spesso strutture cellulari, cromosomi giganti, reattori e flussi vitali, simboleggiando la trasformazione dell'essere umano in un’epoca dominata dalla scienza. De Paris propone un viaggio visionario tra passato e futuro, con un linguaggio ironico e una forte carica immaginifica.


Fulvia Mendini
Fulvia Mendini (Milano, 1966) adotta un linguaggio pittorico influenzato dal graphic design, dall’illustrazione e dall’artigianato. I suoi ritratti sono caratterizzati da volti stilizzati, colli allungati, occhi grandi e dettagli decorativi. L’abbondanza di accessori e motivi naturalistici conferisce alle sue opere un’aura fiabesca e raffinata. L’artista fonde influenze orientali e occidentali in un’estetica che celebra il dettaglio, la femminilità e la bellezza silenziosa.


Giacomo Balla
(Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958)
Giacomo Balla è stato un artista chiave del Futurismo italiano, noto per aver rappresentato il movimento, la luce e la velocità attraverso un linguaggio visivo innovativo.
Dopo un inizio realista e divisionista, si dedicò al Futurismo, sviluppando uno stile basato su forme astratte, linee dinamiche e colori vivaci, con l’obiettivo di catturare l’energia del mondo moderno. Le sue opere più famose, come Dinamismo di un cane al guinzaglio e Velocità astratta + rumore, mostrano il movimento attraverso ripetizione ritmica e scomposizione della forma.
Balla estese l’estetica futurista anche al design, alla moda e all’arredamento, come nella Casa Balla, anticipando il concetto di arte totale.


Giacomo Manzù
Giacomo Manzù (Bergamo, 1908 – Aprilia, 1991) è stato uno dei più importanti scultori italiani del Novecento. La sua opera è fortemente legata alla figura umana e ai temi religiosi, affrontati con un linguaggio plastico di grande sobrietà e forza espressiva. Le sue sculture, spesso monumentali, sono caratterizzate da una profonda armonia formale e da una spiritualità intensa, che lo hanno reso un interprete autorevole della modernità in dialogo con la tradizione.


Gino Severini
Gino Severini (Cortona, 1883 – Parigi, 1966) è stato un importante artista del Futurismo italiano, noto per aver fuso influenze futuriste e cubiste.
Trasferitosi a Parigi nel 1906, entrò in contatto con le avanguardie francesi e firmò nel 1910 il Manifesto dei pittori futuristi. I suoi temi principali furono il movimento, la danza, la città moderna e, più tardi, la spiritualità.
Tra le sue opere più note: La Danse du Pan Pan au Monico (1911) e Treno blindato (1915). Dopo la Prima guerra mondiale, si orientò verso uno stile più classico e ordinato, ispirato all’arte religiosa e alla tradizione italiana.
La sua arte unisce modernità e riflessione, mantenendo sempre una forte dimensione teorica e intellettuale.


Giorgio de Chirico
Giorgio de Chirico (Volos, 1888 – Roma, 1978) è considerato il fondatore della pittura metafisica. Le sue opere evocano atmosfere sospese e misteriose, abitate da piazze deserte, manichini enigmatici e prospettive profonde. De Chirico ha rivoluzionato il linguaggio visivo del Novecento, anticipando il Surrealismo e aprendo nuove dimensioni simboliche nella rappresentazione dello spazio e del tempo. Il suo universo pittorico, intriso di silenzio e nostalgia, continua a esercitare un’influenza profonda sull’arte contemporanea.


Giuliano Vangi
Giuliano Vangi (Barberino di Mugello, 1931 – Pesaro, 2024) è stato uno scultore italiano che ha posto l’essere umano al centro della propria ricerca artistica. Le sue opere, realizzate in marmo, bronzo, legno e materiali vari, sono caratterizzate da una grande forza emotiva e da un’equilibrata sintesi formale. Vangi ha saputo fondere la tradizione con il linguaggio moderno, affrontando temi universali come la sofferenza, la speranza e l’esistenza con una sensibilità unica.


Giulio Paolini
Giulio Paolini (Genova, 1940) è un esponente fondamentale dell’Arte Povera e della ricerca concettuale italiana. Il suo lavoro si interroga sul linguaggio dell’arte, sul ruolo dell’artista e sulla relazione tra opera e spettatore. Attraverso fotografie, calchi, collage e installazioni, Paolini analizza la struttura stessa dell’immagine, in un dialogo costante con la storia dell’arte. Le sue opere sono eleganti e riflessive, costruite su citazioni e sul concetto di rappresentazione.


Haubitz + Zoche
Sabine Haubitz (1959-2014) e Stefanie Zoche (1965), duo artistico attivo dal 1998, esplora attraverso la fotografia l’universo sospeso delle piscine. I loro scatti colgono corpi immersi in un ambiente liquido, dove la gravità si annulla e le figure si trasformano in presenze fluttuanti, liberate dal peso. Il loro sguardo, rivolto verso l’alto, restituisce una visione capovolta in cui il cielo e le strutture tipiche delle piscine – trampolini, alberi – appaiono come elementi lontani e misteriosi, immersi in un monocromo blu.


Herbert Hamak
Herbert Hamak (Unterfranken, 1952) è un artista tedesco noto per le sue sculture in resina pigmentata, che esplorano la trasparenza, la densità del colore e la luce. Il suo lavoro si colloca tra pittura e scultura, generando opere essenziali e sensoriali che instaurano un rapporto contemplativo con lo spazio. Le sue installazioni spesso si integrano con l’architettura, utilizzando pareti e facciate come superfici pittoriche, trasformando gli ambienti in esperienze visive minimali e profonde.


Ivan Navarro
Ivan Navarro (Santiago del Cile, 1972) è un artista noto per le sue sculture luminose realizzate con neon e specchi, che creano illusioni ottiche e spazi apparentemente infiniti. Le sue opere affrontano tematiche legate al potere, al controllo e alla libertà, spesso ispirandosi a simboli politici e sociali. Con un linguaggio visivo fortemente attrattivo, Navarro invita lo spettatore a riflettere su dinamiche di oppressione e resistenza, sfruttando la luce come mezzo espressivo e metaforico.


IVAN
IVAN, pseudonimo di Ivan Tresoldi (Milano, 1981), è una delle figure di spicco della street art italiana. Poeta visivo, ha trasformato la parola in strumento artistico, intervenendo su muri e superfici urbane con versi incisivi, diretti e profondamente emotivi. Le sue opere site-specific trasformano gli spazi in luoghi di riflessione e partecipazione collettiva. IVAN non si limita a decorare, ma dichiara, incidendo pensiero e sentimento nello spazio pubblico con un linguaggio lirico e rivoluzionario.


Jean-Michel Othoniel
Jean-Michel Othoniel (Saint-Étienne, 1964) è un artista francese celebre per le sue sculture in vetro di Murano. Le sue installazioni, spesso ispirate al mondo della fiaba, trasformano lo spazio in luoghi incantati e poetici. Lavorando con materiali fragili e lucenti, Othoniel crea opere che giocano con la luce, il colore e la percezione. Il suo lavoro fonde arte, architettura e natura, in una danza visiva che invita alla meraviglia e alla contemplazione.


Jelena Vasiljev
Jelena Vasiljev (Zrenjanin, 1976) è un’artista serba la cui poetica è segnata dalla memoria del conflitto nei Balcani. Le sue opere riflettono sul dolore, sull’identità lacerata e sulla brutalità umana. Attraverso fotografie e installazioni concettuali, Vasiljev affronta il tema della tragedia collettiva come specchio della condizione universale. Il suo lavoro è una denuncia simbolica della violenza e un invito alla riflessione sulla condizione dell’umanità.


Jim Dine
Jim Dine (Cincinnati, 1935) è stato un innovatore dell’happening e del neo-Dada, esponente chiave della Pop Art americana. Le sue opere, realizzate con tecniche miste, collage, oggetti quotidiani e testi, mettono in discussione la relazione tra immagine e significato, rendendo l’arte un’esperienza complessa e personale.


Katharina Grosse
Katharina Grosse (Friburgo, 1961) è un’artista tedesca nota per le sue installazioni pittoriche su larga scala, in cui colore e spazio si fondono. La sua pratica rompe i confini tradizionali della pittura, espandendola in ambienti tridimensionali. Le sue opere sono esplosioni visive che invitano a riflettere sulla percezione, il movimento e la natura dell’arte stessa.


Kimsooja
Kimsooja (Taegu, Corea, 1957 – vive a New York) intreccia nelle sue opere video, tessuti e performance, in una poetica incentrata sulla connessione umana e spirituale. Considera il video come un mezzo immateriale per 'cucire' esperienze e culture. In lavori come Mandala (2002), fonde Oriente e Occidente attraverso canti sacri e simboli rituali, trasformando l’arte in un atto meditativo di unione tra le diversità.


Loris Cecchini
Loris Cecchini (Milano, 1969) fonde tecnologia e natura in ambienti fluttuanti e metafisici. Le sue architetture organiche, realizzate con materiali sintetici e trasparenti, esplorano il confine tra realtà e virtuale, decostruendo e ricostruendo la percezione dello spazio in chiave poetica.


Lucio Fontana
Lucio Fontana (Rosario, 1899 – Comabbio, 1968) è stato il fondatore dello Spazialismo. Celebre per i suoi tagli e buchi sulle tele, ha rivoluzionato il concetto di superficie pittorica, introducendo la terza dimensione nel quadro. Fontana ha aperto nuove strade all’arte contemporanea, superando i limiti fisici della pittura tradizionale.


Luigi Ontani
Luigi Ontani (Montovolo di Grizzana Morandi, 1943) è un artista poliedrico che ha esplorato performance, fotografia, scultura e installazioni. Al centro della sua poetica vi è l’uso del proprio corpo come strumento simbolico, mascherato e trasformato in figure mitologiche, storiche o letterarie. Ontani fonde Oriente e Occidente, arte popolare e colta, creando una narrazione visiva onirica, ricca di allegorie e riferimenti culturali. La sua arte è un continuo gioco identitario tra sé e l’altro.


Marc Quinn
Nato a Londra nel 1964, Marc Quinn indaga i rapporti tra arte e scienza, corpo umano e sopravvivenza, bellezza e morte. Le sue opere concettuali, che spaziano tra scultura, pittura e installazioni, utilizzano materiali come ghiaccio, sangue, marmo e vetro. Attraverso questi, Quinn esplora i temi della spiritualità, della metamorfosi e della precarietà. Tra i suoi lavori più noti figurano le sculture ispirate a Kate Moss, tra cui 'Sphinx' (2006) e 'Siren' (2008), realizzata in oro 18 carati ed esposta in prestigiosi musei. Il suo stile poetico e provocatorio invita alla riscoperta del sé e del mondo circostante.


Mariangela Levita
Mariangela Levita (Aversa, 1972) vive tra Napoli e Londra. La sua pratica artistica si fonda sulla relazione tra pittura, spazio architettonico e percezione visiva. Utilizzando segni geometrici e colori decisi, crea interventi site-specific che trasformano ambienti ordinari in esperienze immersive. La sua arte mira a stabilire un dialogo empatico con il pubblico, stimolando la percezione attraverso un linguaggio visivo che fonde minimalismo e decorativismo in chiave contemporanea.


Marina Abramović
Marina Abramović (Belgrado, 1946) è una delle più importanti esponenti della performance art. La sua ricerca, iniziata negli anni Settanta, esplora i limiti del corpo e della mente, il rapporto tra artista e pubblico, e le dinamiche della presenza. Nota per le sue azioni estreme e cariche di intensità emotiva, Abramović ha segnato la storia dell’arte contemporanea con opere iconiche. Tra queste, la performance 'Balkan Baroque', vincitrice della Biennale di Venezia nel 1997, è una riflessione sul conflitto e la memoria collettiva.


Mat Collishaw
Mat Collishaw (Nottingham, 1966) è un artista britannico tra i protagonisti del movimento Young British Artists. Le sue opere, spesso inquietanti e seducenti, esplorano i temi della bellezza, della violenza, della morte e della moralità. Utilizza tecnologie multimediali, fotografia, scultura e installazioni immersive per coinvolgere lo spettatore in un’esperienza intensa e ambigua. Collishaw rielabora immagini storiche e scientifiche, trasformandole in strumenti di riflessione sull’essere umano, la memoria e il subconscio.


Maurizio Savini
Nato a Roma nel 1962, Maurizio Savini ha reso iconico l’uso del chewing gum rosa come materiale scultoreo dal 1996. Architetto e scenografo, le sue opere esprimono il contrasto tra monumentalità e deperibilità, unendo il linguaggio pop all’effimero dell’infanzia. Attraverso l’uso di questo materiale inaspettato, Savini sottolinea l’impermanenza della vita moderna e la tensione tra leggerezza apparente e profondità concettuale.


Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è uno degli artisti italiani più influenti del Novecento. Celebre per i suoi quadri specchianti, ha sviluppato il concetto di arte relazionale, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo diretto con l’opera. Attraverso il riflesso, invita a riflettere sull’identità individuale e collettiva, trasformando la superficie artistica in uno spazio d’interazione sociale e culturale.


Mimmo Paladino
Mimmo Paladino (Paduli, 1948) è uno dei protagonisti della Transavanguardia italiana. La sua opera si caratterizza per un uso vivace del colore, per riferimenti simbolici e per un linguaggio che fonde elementi arcaici con suggestioni contemporanee. Paladino ha esplorato molteplici tecniche, dalla pittura alla scultura, dai collage alle installazioni, creando figure totemiche e immagini mitiche che richiamano culture antiche. Il suo lavoro è una riflessione sul tempo, la memoria e il potere dell’immaginario.


Mimmo Rotella
Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) ha fondato il suo linguaggio artistico sulla tecnica del décollage. Utilizzando manifesti pubblicitari strappati e ricomposti, ha creato una nuova estetica urbana, dove la distruzione dell’immagine diventa atto creativo e riflessione critica sulla società dei consumi.


Nathalie Djurberg
Nathalie Djurberg (Lysenkil, 1978) è un’artista svedese nota per i suoi film in stop-motion che combinano estetica fiabesca e contenuti disturbanti. Le sue animazioni, spesso accompagnate da musiche originali composte da Hans Berg, mettono in scena desideri repressi, paure infantili e dinamiche psicologiche profonde. Con uno stile apparentemente ingenuo ma di forte impatto emotivo, Djurberg sfida lo spettatore a confrontarsi con l’inconscio e con le tensioni più oscure dell’essere umano.


Pascale Marthine Tayou
Pascale Marthine Tayou (Camerun, 1967) è un artista cosmopolita che affronta temi come globalizzazione, mobilità, consumo e ibridazione culturale. Le sue opere, realizzate con materiali poveri e oggetti quotidiani, mescolano estetica e critica sociale. Le celebri 'Poupées', bambole dai colori vivaci e dalla forte carica simbolica, rappresentano una sintesi tra spiritualità e materia. Tayou propone un’arte nomade, capace di attraversare confini geografici e identitari con un linguaggio diretto e universale.


Patricia Piccinini
Patricia Piccinini (Freetown, Sierra Leone, 1965 – vive a Melbourne) è un’artista di riferimento nel panorama della biopolitica e della riflessione etico-scientifica. Crea creature ibride e figure grottesche, che sfidano le nozioni di natura e artificialità. Le sue opere, che combinano sensibilità narrativa e immaginario fantascientifico, esplorano il rapporto tra uomo, tecnologia e mutazione, sollevando interrogativi profondi sulle derive del progresso e sull’identità biologica nell’era post-umana.


Peter Halley
Peter Halley (New York, 1953) è una figura centrale della corrente neo-geometrica. Utilizza celle, condotti e strutture modulari per rappresentare l’isolamento e la sorveglianza nelle società contemporanee. I suoi dipinti, realizzati con colori fluorescenti e materiali industriali, traducono la vita urbana e digitale in forme architettoniche simboliche, evocando un senso di reclusione e solitudine.


Piero Manzoni
Piero Manzoni (Soncino, 1933 – Milano, 1963) ha rivoluzionato l’arte concettuale con opere provocatorie come le serie delle 'Linee' o 'Fiato d’artista'. Influenzato dai movimenti Zero e nucleare, ha sfidato i concetti tradizionali di opera d’arte, autorialità e fruizione. La sua ricerca si colloca all’intersezione tra ironia, critica e filosofia visiva.


Piotr Uklanski
Piotr Uklanski (Varsavia, 1968) è un artista polacco la cui pratica spazia tra fotografia, scultura, pittura, installazione e performance. Le sue opere, provocatorie e ironiche, mettono in discussione le convenzioni artistiche e sociali. Attraverso immagini glamour, materiali inusuali e riferimenti culturali pop e storici, Uklanski riflette sull’estetica del potere, sulla memoria e sull’identità. Il suo lavoro è presente in importanti collezioni internazionali e in prestigiose biennali.


Robert Indiana
Robert Indiana (New Castle, 1928 – Vinalhaven, 2018) ha trasformato parole e simboli in potenti opere visive. Il suo celebre logo 'LOVE' è diventato un’icona globale. Con un linguaggio pop e diretto, Indiana esplora il potere della comunicazione visiva e il significato della parola nell’arte contemporanea.


Sandro Chia
Sandro Chia (Firenze, 1946) è un artista italiano legato al movimento della Transavanguardia. Dopo una fase concettuale, si è rivolto alla figurazione, con uno stile pittorico energico, ricco di riferimenti alla classicità, al Rinascimento e alle avanguardie del Novecento. Le sue opere, animate da figure eroiche e mitologiche, esprimono una pittura colta, teatrale e visionaria. Chia ha lavorato a livello internazionale, tra Italia e Stati Uniti, realizzando anche sculture e mosaici monumentali.


Sol LeWitt
Sol LeWitt (Hartford, 1928 – New York, 2007) è stato uno dei fondatori dell’arte concettuale. Per lui l’idea era l’essenza dell’opera d’arte, mentre la sua esecuzione poteva essere affidata ad altri, purché seguissero precise istruzioni. Attraverso wall drawings e strutture modulari, LeWitt ha ridefinito il ruolo dell’artista, spostando l’attenzione dal prodotto finale al processo creativo.


Sissi
Sissi (Bologna, 1977) è un’artista che fonde autobiografia e performance, corpo e narrazione. La sua poetica ruota attorno a un universo simbolico personale fatto di grotte, zattere, nidi e gabbie, che rappresentano stati interiori e bisogni di protezione. Attraverso sculture, disegni, testi e azioni performative, Sissi esplora le dinamiche tra identità individuale e collettiva. Il suo lavoro coinvolge lo spettatore in un viaggio intimo e universale, ricco di emozioni e stratificazioni simboliche.


Sterling Ruby
Sterling Ruby (Bitburg, 1972) è un alchimista visivo dell’America contemporanea, un creatore inquieto che si muove tra ceramica e pittura, disegno e collage, scultura, video e tessuti, come se ogni medium fosse solo un diverso linguaggio di una stessa urgenza espressiva. Le sue opere, spesso racchiuse in installazioni monumentali e dense, sembrano organismi pulsanti, luoghi dove materia e pensiero si fondono, dove il caos diventa forma e l’eccesso trova il suo equilibrio.


Takashi Murakami
Takashi Murakami (Tokyo, 1962) è pioniere dell’estetica Superflat, fondendo la tradizione giapponese con la cultura manga e otaku in un linguaggio pop brillante e bidimensionale. Le sue opere, apparentemente giocose, celano una critica profonda alla società dei consumi e all’omologazione culturale. Riconosce nell’estetica otaku una forma espressiva autentica del nuovo Giappone, rivalutando ciò che era considerato marginale o infantile.


Tomás Saraceno
Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973) è un artista argentino che lavora tra arte, scienza e sostenibilità. Le sue installazioni, ispirate a strutture naturali come le ragnatele o le nuvole, immaginano nuove forme di abitare lo spazio. Saraceno propone visioni utopiche di coesistenza tra uomo e ambiente, usando materiali leggeri e tecnologie sperimentali. Le sue opere coinvolgono lo spettatore in riflessioni poetiche sull’ecosistema, la gravità e le interconnessioni cosmiche.


Tom Wesselmann
Tom Wesselmann (Cincinnati, 1931 – New York, 2004) è stato uno dei pionieri della Pop Art americana. Ha trasformato immagini della vita quotidiana in potenti icone visive, esplorando il desiderio, il corpo e il consumismo. Con uno stile vibrante e ironico, ha saputo fondere sensualità e cultura popolare in opere che interrogano la società contemporanea.


Tony Cragg
Tony Cragg (Liverpool, 1949) è uno scultore inglese che combina materia, forma e scienza in opere dinamiche e fluide. Utilizzando materiali eterogenei – dal bronzo al vetro – crea strutture che sembrano in costante mutamento. Le sue sculture riflettono sul rapporto tra uomo e ambiente, rendendo visibili le forze invisibili che governano il mondo fisico.


Tony Oursler
Tony Oursler (New York, 1957) è noto per la sua fusione di scultura, videoarte e installazioni sonore. Le sue opere creano ambienti immersivi che riflettono sulle conseguenze psicologiche della tecnologia e dei media. Oursler utilizza la proiezione video su superfici scultoree per dare vita a figure inquietanti e oniriche, aprendo interrogativi sull’identità e la percezione nell’era digitale.


Vanessa Beecroft
Vanessa Beecroft (Genova, 1969), vive e lavora a Los Angeles. La sua pratica artistica è centrata sulla performance, nelle quali corpi femminili, spesso nudi o seminudi, sono disposti secondo precise coreografie. Ogni azione è pensata per creare 'quadri viventi' che riflettono su identità, bellezza e potere. Attraverso queste installazioni umane, Beecroft sfida i canoni estetici e le convenzioni sociali della rappresentazione del corpo.


Yasumasa Morimura
Yasumasa Morimura (Osaka, 1951) è un artista giapponese noto per i suoi autoritratti fotografici nei quali si traveste da figure iconiche della storia dell’arte, della cultura pop e della politica. Morimura utilizza il travestimento come mezzo per esplorare identità, genere e rappresentazione, decostruendo i canoni estetici occidentali e proponendo una lettura critica delle immagini dominanti. La sua arte è un dialogo ironico e sofisticato tra Oriente e Occidente, tra realtà e finzione.