pittore, scrittore, docente ed editore - nasce il 26 settembre 1953 a New York in una famiglia di intellettuali; E’ uno dei maggiori rappresentanti della generazione neo- geometrica.
La geometria pervade lo spazio pittorico delle sue opere, che si riempie di celle, camini, canne fumarie, tubi elettrici, passaggi di aria, parole, rumore.
Le sue composizioni di grande formato sono caratterizzate da una luce intensa, che l’artista riesce a tradurre con colori fluorescenti e un gessi sintetici. Sotto l’opera “apparentemente” decorativa di Halley, si cela una voce critica verso la società post-industriale. Gli schemi e le geometrie che caratterizzano il suo lavoro, si riferiscono alla struttura urbana della grande città: il suo aspetto, i suoi poteri e i vari livelli sociali.
Le sue geometrie, i suoi quadrati, hanno per lui le connotazione di cellule, di gabbie, di prigioni, che nella loro rappresentazione pittorica introducono un senso di serenità, ma anche di solitudine, e diventano icone e metafora della crescente geometrizzazione dello spazio sociale degli ambienti in cui viviamo.
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